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Propriá

Propriá is a municipality located in the Brazilian state of Sergipe. Its population was 28,822 (2005) and its area is 95 km².

Usage examples of "propria".

Muzio che aveva imparato la sua storia e conosciuta la propria condizione da Siccio, ripensando alla trama scellerata con cui egli era stato ridotto alla presente poverissima condizione, sdegnava di posare davanti a persone che spesso non conosceva.

Orazio e la sposa nella propria stanza aveva data loro la ingrata e dolorosa notizia.

Orazio e la sposa nella propria stanza aveva data loro la ingrata e dolorosa notizia.

Et non refert utrum res que ita subtracta fuit extiterit illius appellantis propria vel alterius, dum tamen de custodia sua.

Pluribus enim erat mentis desiderium mori priusquam ad propria reverterentur, (Glaber, l.

Si erano risvegliati pieni di rimpianti e avevano lo stesso continuato a vivere nella speranza ango­sciata ed eroica, propria della sua specie, che quei miracoli potessero realizzarsi, che le manifestazioni della musica e dell'amore non fossero solo illusione ma indizi sinceri di uno stato più elevato, dove la speranza venisse appagata con la chiave che apriva le porte sull'eternità.

Mi disse che il far fortuna con iniziative avventate e acquistar fama con imprese fuori del comune toccava a uomini disperati o a coloro che aspirano per ambizione a raggiungere posizioni superiori alla propria.

D'altra parte l'eventualità che Satana assumesse forma umana in un luogo simile, dove non aveva altra possibilità se non quella, appunto, di lasciare la propria orma impressa sulla sabbia (e anche questa senza uno scopo apprezzabile, perché non poteva essere certo ch'io la vedessi) appariva per altro verso incongrua e ridicola.

Il cratere del Farthen Dùr piombò ancora una volta nelle tenebre, rischiarate soltanto dal bagliore sanguigno delle lanterne e dei fuochi su cui ribolliva la pece, Eragon studiava l'intreccio della propria cotta di maglia, poi scoccava rapide occhiate all'indirizzo di Arya.

Puntualmente riferiva a Jo-Beth i minimi particolari dell'episodio della sera prima come se le stesse raccontando la propria vita.

C'erano misteri da svelare e poteri da conquistare e quando fosse stato Sovrano del Mondo avrebbe raso al suolo cittadine e borghi (e tirato giù il sole se avesse potuto) per rifare il mondo in una calda tene­bra nella quale un uomo potesse finalmente conoscere i se­greti della propria anima.

Come aspetto non era un gran che, ma aveva in comune con i volti più idolatrati al mondo un che di misterioso, come di chi non ha bisogno di dar dimostrazione della propria superiorità.

Cercò di guardarsi intorno, cercò di rendere con­creto e reale, nella propria mente, quell'ufficio solenne e massiccio, ma non ci riuscì: faceva parte anch'esso di quel sogno irreale che era l'Eternità.

Niente di quanto aveva provato fino a quel momento l'aveva indotta a temere per la propria vita.

Camminava due volte più veloce di mister Vandemar, girandogli intorno, quasi danzando al ritmo della propria rabbia.